Non bere: il lavoro e gli amici

Non bere: il lavoro e gli amici

 

Gli amici:

All’improvviso ho smesso di bere. Che faccio con i miei amici, compagni di (troppe) bevute dai 18 anni finora? Li abbandono, e me ne cerco altri; oppure semplicemente continuo a frequentarli, pero’ senza bere. Scelgo un po’ della prima, nel senso che ne trovo dei nuovi  e non ho difficolta’ a farlo soprattutto grazie al lunedi’ sera, ma anche la seconda, convinto che l’antabuse, assieme al Club, alla famiglia e alla mia ferma decisione saranno un aiuto determinante. E in effetti e’ cosi’. Comincio a dimostrare a me e a chi sta con me che e’ possibile uscire la sera e divertirsi senza fare uso di alcol. I dettagli li riservo agli amici piu’ vicini, quelli con cui da sempre condivido le mie emozioni, ma anche tutti gli altri sanno che non bevo piu’. Uno di loro, durante una vacanza, dopo un contatto e la richiesta di Luigi, e’ disponibile a prendere l’antabuse con me (sono io che la mando giu’, ma si dice cosi’, no?).

Questo mi fa stare bene.

Alcuni di loro, dopo qualche anno, mi confessano che sono felici di uscire con me perche’: ‘quando sono con te non bevo’.

Anche questo mi fa stare bene.

La sorella di un’altro, giusto lo scorso agosto, mi chiede aiuto, perche’ suo fratello si ubriaca tutti i giorni ed entrambi sanno che io ho smesso. Ci parlo, e dopo qualche tempo lo convinco a farsi aiutare. Purtroppo non abbiamo Club vicino a dove abita lui, perlomeno adesso non sta bevendo.

Anche questo mi fa stare bene.

 

Il lavoro:

Ho cominciato a lavorare quando il mio percorso nel Club era appena cominciato. All’inizio e nei primi anni nessun mio collega sapeva ne’ del mio passato ne’ di cio’ che stavo facendo, e non potevano intuirlo visto che avevo smesso di bere. Alle cene aziendali, non c’era crisi in quegli anni, alle domande sul perche’ non bevessi rispondevo: ‘prendo antibiotici’ oppure ‘il vino non mi e’ mai piaciuto’, mai ‘ho scelto di non bere’. Poi ho vissuto un periodo di prolungata ricaduta, durante il quale non sono mai stato bevuto durante le ore di ufficio, se lo avessi fatto non avrei rischiato incidenti fisici, viste le mie mansioni, ma avrei perso il lavoro quasi all’istante: se non sei perfettamente lucido lavori come il mio risultano impossibili… E un giovedi’ di Aprile mi viene chiesto di partecipare a una cena con alcuni colleghi commerciali e parecchi clienti. Ci vado. E, non solo io, bevo…

Rientro a casa, ma non ci arrivo…

Polizia Stradale…

Evidente stato di ebbrezza…

Alcol-test…

Patente ritirata!

Anche questo, col tempo, mi ha fatto stare bene.

Perche’ da allora, in ufficio, sanno quello che mi e’ successo, e sanno che ho fatto la scelta di non bere. Nemmeno lo chiedono piu’ il perche’.

 

Quindi:

Non posso sapere cosa sarebbe successo se fin dall’inizio mi fossi comportato sul lavoro allo stesso modo che con gli amici. Pero’ i fatti dicono che ho bevuto a una cena aziendale. I fatti dicono che non ho piu’ bevuto uscendo con gli amici. Quindi credo fermamente nel metodo su cui si basano i nostri Club. Cambiamento di stile di vita che all’inizio ho applicato in un caso ma non nell’altro. In ufficio in un certo senso avevo ancora problemi di alcol, perche’ come gli anni precedenti (quando bevevo) tenevo nascoste le cose. Solo dopo mi sono reso conto che comportandomi cosi’ mi sono privato prima di tutto di un appoggio che, benche’ magari minimo, avrebbe potuto essermi d’aiuto in quel momento di difficolta’, ma sopra tutto della possibilita’ di liberarmi di un peso che in quell’ambiente non mi permetteva di essere sereno come invece ero a casa o con gli amici. Se fai una scelta di vita, come quella che tutti noi abbiamo fatto, falla fino in fondo…

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